Freddo e Metabolismo: come i bagni ghiacciati migliorano la flessibilità metabolica e il consumo di grasso.
Come i bagni ghiacciati aiutano il corpo a funzionare meglio?
Esporsi al freddo non è solo una prova di forza mentale, è anche un modo potente per migliorare il funzionamento del nostro corpo soprattutto a livello metabolico. Sempre più ricerche dimostrano che abituarsi al freddo attiva meccanismi naturali profondi, aiutando a bruciare meglio i grassi e a usare l’energia in modo più efficiente. Vediamo insieme cosa succede al corpo quando ci si espone regolarmente al freddo.
Che cos’è la flessibilità metabolica e perché migliora con il freddo?
La flessibilità metabolica è la capacità del nostro corpo di passare facilmente da una fonte di energia all’altra, per esempio dai carboidrati (come pane o pasta) ai grassi, a seconda del momento e delle necessità (quando siamo a riposo, in movimento, a digiuno o esposti al freddo).
Quando questa capacità funziona bene, il corpo gestisce meglio zuccheri e grassi, ed è meno a rischio di problemi come il diabete o la resistenza all’insulina.
Esporsi al freddo in modo regolare può migliorare molto questa flessibilità. Ecco come:
Risposta migliore all’insulina: dopo essersi abituato al freddo, il corpo diventa più bravo a usare l’insulina, permettendo agli zuccheri nel sangue di entrare nei muscoli e di essere usati come energia. Uno studio ha mostrato un miglioramento del 43% in questa capacità.
Utilizzo più efficiente degli zuccheri: il freddo aiuta le cellule muscolari ad assorbire meglio il glucosio (cioè gli zuccheri), grazie all’attivazione di una proteina chiamata GLUT4.
Meno grassi “liberi” nel sangue: questo è un segno che il corpo sta rispondendo bene all’insulina anche a livello del grasso corporeo.
Effetti sul fegato: dopo l’esposizione regolare al freddo, il fegato produce meno zucchero in eccesso, altro segno positivo di un metabolismo più sano.
In parole semplici: il freddo “allena” il corpo a gestire meglio gli zuccheri e i grassi, rendendolo più efficiente e bilanciato.
Il freddo aiuta a bruciare i grassi e attiva il “grasso buono”.
Il nostro corpo ha due tipi principali di grasso:
Il grasso bianco: è quello che accumula energia e si deposita sul corpo (pancia, fianchi, ecc.).
Il grasso bruno (BAT): è un tipo speciale di grasso che non immagazzina, ma brucia energia per produrre calore.
Esporsi al freddo attiva proprio questo “grasso buono” (BAT), che ci aiuta a mantenere la temperatura corporea e allo stesso tempo consuma calorie.
Vediamo cosa succede:
Stimolo del sistema nervoso: il freddo attiva i nervi che rilasciano una sostanza chiamata noradrenalina, la quale dice al grasso bruno di iniziare a produrre calore.
Bruciare i grassi: quando il corpo si adatta al freddo, comincia a usare più grassi come fonte di energia, riducendo l’uso degli zuccheri.
Più grasso bruno, meno grasso bianco: esporsi regolarmente al freddo (es. per 6 settimane) aumenta la quantità e l’attività del grasso bruno e può ridurre il grasso bianco.
Anche i muscoli aiutano: durante l’esposizione al freddo, anche i muscoli partecipano alla produzione di calore, attivando processi interni simili a quelli del BAT.
Un altro aspetto interessante è che il freddo può farci consumare più energia durante il giorno, anche se mangiamo la stessa quantità di cibo. Questo significa che può aiutarci a mantenere il peso o a perdere massa grassa in modo naturale.
Una curiosità: come si misura il “grasso bruno”?
Gli scienziati misurano l’attività del BAT con uno strumento speciale (chiamato PET/CT), che vede quanta energia viene assorbita sotto forma di zucchero. Tuttavia, questo metodo non rileva direttamente i grassi che vengono bruciati, anche se sono proprio i grassi la principale fonte di energia usata dal BAT. Questo vuol dire che i veri effetti del freddo sul consumo di grassi potrebbero essere ancora più importanti di quanto sappiamo oggi.
In conclusione.
Esporsi al freddo – come con i bagni ghiacciati o le docce fredde – non è solo una sfida mentale, ma un potente allenamento per il corpo. Aiuta a usare meglio zuccheri e grassi, a migliorare il metabolismo e persino a bruciare più calorie. E i benefici aumentano se questa pratica viene fatta con regolarità
BIBLIOGRAFIA E FONTI
1. Short-term cold acclimation improves insulin sensitivity in patients with type 2 diabetes mellitus
Autori: Hanssen M.J.W.H. et al.
Anno: 2015 – Nature Medicine
Sintesi: L’acclimatazione al freddo migliora la sensibilità all’insulina del 43%, soprattutto grazie a un maggiore smaltimento periferico del glucosio. Dopo l’esposizione al freddo, i livelli plasmatici di acidi grassi non esterificati risultano più bassi, suggerendo un miglioramento della funzionalità del tessuto adiposo.
2. Brown Adipose Tissue: Activation and Metabolism in Humans
Autori: Hachemi I., U-Din M.
Anno: 2023
Sintesi: Studio aggiornato che descrive il ruolo del tessuto adiposo bruno (BAT) come organo altamente termogenico. L'esposizione al freddo ne stimola l'attività tramite il sistema nervoso simpatico, aumentando la respirazione mitocondriale e il consumo di lipidi circolanti.
3. Cold-activated brown adipose tissue in human adults – methodological issues
Autori: van der Lans A.A.J.J. et al.
Anno: 2013 – The Journal of Clinical Investigation
Sintesi: L'esposizione al freddo per sei settimane recluta attivamente il BAT e migliora la termogenesi senza brivido. I risultati includono biopsie muscolari e misurazioni del consumo di ossigeno, insieme a una riduzione misurabile del grasso bianco.
4. Strategies to Activate Brown Adipose Tissue in Humans
Autore: Vosselman M.
Anno: 2015 – Tesi di dottorato, Maastricht University
Sintesi: Il freddo è identificato come il più potente attivatore del BAT. L’attività del BAT, mediata dalla norepinefrina, favorisce il consumo regolare di lipidi immagazzinati, aumentando il dispendio energetico e promuovendo la salute metabolica.
5. Bruin vet als metabool orgaan: nieuwe inzichten
Autori: Schrauwen P., van Marken Lichtenbelt W.D.
Anno: 2017 – Voeding Nu
Sintesi: L’articolo evidenzia come anche l’esposizione lieve e regolare al freddo possa aumentare l’attività del grasso bruno, migliorando il metabolismo e utilizzando in modo più efficiente i grassi accumulati.
6. Human physiological responses to cold exposure: Acute responses and acclimatization to prolonged exposure
Autori: Castellani J.W., Young A.J.
Anno: 2016 – Comprehensive Physiology
Sintesi: Revisione che analizza le risposte fisiologiche acute e croniche all’esposizione al freddo. Viene confermato l’aumento dell’utilizzo dei lipidi come substrato energetico, sia nella termogenesi con brivido che in quella senza brivido.
7. Human physiological responses to cold exposure
Autori: Stocks J.M., Taylor N.A.S., Tipton M.J., Greenleaf J.E.
Anno: 2004 – Aviation, Space, and Environmental Medicine
Sintesi: Analisi completa dei meccanismi fisiologici attivati dall’esposizione al freddo, inclusa l’ossidazione dei lipidi e le risposte adattative a lungo termine in ambienti freddi.
8. Altered brown fat thermoregulation and enhanced cold-induced thermogenesis in young, healthy, winter-swimming men
Autori: Non specificati
Anno: Non specificato
Sintesi: Sebbene i dettagli non siano completi, il titolo suggerisce un aumento dell'attività termogenica e della regolazione del BAT in individui che praticano regolarmente il nuoto invernale. Indica adattamenti metabolici positivi e maggiore flessibilità energetica.